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ROMANZO |

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Un pesce sull'albero
di: Lynda Mullaly Hunt
/ editore: uovonero, 2016
traduttore: Sante Bandirali - Traduzione dall'inglese
Indice dell'articolo
pag. 1 Un pesce sull'albero - Nota del Traduttore
pag. 2 Sante Bandirali, il traduttore
pag. 3 Articolo di Giulio Pianese
Articolo di Giulio Pianese
Un pesce sull’albero è una bella scoperta. L’agile e divertente romanzo di Lynda Mullaly Hunt, nella
traduzione di Sante Bandirali, è un libro destinato ai ragazzi e risulta altrettanto
coinvolgente e piacevole anche ai lettori adulti.
È scritto in prima persona dal punto di vista di Ally Nickerson, ragazzina di
prima media alle prese con due ostacoli per lei insormontabili: leggere e scrivere.
Le parole scritte sono un vero incubo, le lettere si muovono e sfuggono alla sua
comprensione. Ogni giorno questa difficoltà le causa non solo problemi scolastici,
ma anche disagi nelle relazioni coi coetanei. La brillante protagonista è ovviamente
dislessica, ma non lo sa e non ne sono consapevoli neppure gli adulti attorno
a lei, a scuola e a casa.
L’arrivo di un nuovo insegnante pone le basi del cambiamento. Si rivolge alla
classe con modalità meno scontate e in alcuni casi rivoluzionarie, innesca reazioni
e evoluzioni tra gli alunni e poi anche in Ally. Alla crescita personale si accompagna
la nascita di rapporti di amicizia, i ragazzini si aiutano a vicenda, scoprono
il loro valore intellettivo e umano, fino a confermare la massima di un dislessico
illustre, Albert Einstein, che ha ispirato il titolo: Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi
sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido.
È interessante scoprire che tutti possiamo trarre giovamento dai metodi alternativi
di apprendimento messi in opera per aiutare i dislessici. Facilitano la ricerca
di percorsi migliori a memorizzare o a comprendere le connessioni logiche. Per
esempio, allorché ci accingiamo a comporre un puzzle da due o tremila pezzi e
consideriamo indispensabile l’immagine di riferimento che ci mostra il quadro
d’insieme, capiamo per analogia l’utilità di una mappa concettuale sotto forma
di raffigurazione grafica come ausilio a chi è predisposto a pensare per immagini
(visual thinker).
Per fortuna, oggi è sempre più diffusa la consapevolezza di quanto sia possibile
e doveroso affrontare i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) in modo costruttivo.
Il vero problema sono le risorse a disposizione degli insegnanti, troppo spesso
troppo limitate in termini di tempo e di strumenti.
Nella nota in calce al romanzo il traduttore precisa di avere adottato l’espressione
«differenze di apprendimento», vigente nei paesi anglosassoni, in luogo di «disturbo
dell’apprendimento», poiché fornisce un quadro troppo medicalizzato della dislessia.
Sono d’accordo, e una cosa che cerco di insegnare ai miei piccoli allievi è che
tutti quanti devono rendersi capaci di affrontare e superare le fatiche, a prescindere
dal modo in cui si arriva al risultato. Alla fine si evita di trincerarsi dietro
una certificazione non certo sufficiente a definirli né a farli crescere al meglio
delle loro potenzialità.
Giulio Pianese
Giulio Pianese, ovvero Zu, è un traduttore e copywriter appassionato di parole, di vita e di musica. In
rete è presente dal 2002 con il suo blog personale Verba manent
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